Mediazione linguistico-culturale: l’evoluzione della professione
Le origini della mediazione culturale
È intorno agli anni Sessanta che la mediazione culturale trova il suo primario bacino di sviluppo, partendo dai paesi nordamericani (Stati Uniti e Canada). Il terreno fertile allo sviluppo di questa attività è da rintracciare nella connotazione politica dei paesi coinvolti, fondati su un regime giuridico di common law dove, soprattutto nel contesto giuridico del diritto familiare, commerciale e di proprietà, l’attività di mediazione ha preso velocemente piede, per poi svilupparsi e affermarsi anche su altri fronti, come quello amministrativo, aziendale, di comunità e culturale.
Le pratiche di mediazione, nate nel contesto appena descritto, si sono quindi, con il tempo, verticalizzate, andandosi poi a specializzare sul fronte culturale e interculturale con l’intensificarsi dei processi – sempre più diffusi e impattanti nelle società postmoderne – di immigrazione e di ibridazione, assumendo nomi, caratteristiche, tecniche e modalità specifiche.
Lo sviluppo della mediazione linguistico-culturale
Di pari passo allo sviluppo del fenomeno della pratica di mediazione, si è quindi delineata la necessità di definire in modo specialistico una formazione specifica: è così che da un generico training di tipo giuridico, utile per lo svolgimento dell’attività di mediazione degli albori, la figura del mediatore linguistico-culturale ha dovuto sviluppare competenze più variegate e complesse di tipo non solo linguistico ma anche psicologico, socio-antropologico, mediatico, comunicativo, geopolitico.
Tramite questo processo di evoluzione e definizione, il mediatore linguistico è giunto ad affermarsi, quindi, come figura in grado di agevolare e favorire (ovvero, mediare) gli scambi fra culture, andando a unire sinergicamente le informazioni sulla diversità “in entrata” (quella dello straniero) con quelle sulla “diversità presente” (quella della società di accesso), individuando e applicando soluzioni, modalità e possibilità di accordo o, quanto meno, di dialogo costruttivo e conoscenza fra esse.
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